Progetto “LAVA1000” per Ellin Selae

“I Vulcani, come mezzi di annientamento di massa, potrebbero corrispondere al ritorno in grande stile del valore al posto dell’essere”.

lava1000“Il progetto nasce dall’osservazione dei muri di pietra lavica, delle colate a mare di roccia fusa stratificata nei secoli, smossa da una forza primordiale che giace e sobbolle dentro ognuno di noi.

Come erutta il vulcano, così sgorga nel profondo dell’uomo e sale il suo bisogno forte di luce e verità, come un fuso viscoso ad alta temperatura e fortissima pressione.

Un giorno ho camminato dentro un cratere sopito di un vulcano: ciò che è avvenuto in quel luogo, la concentrazione di energia che si è scatenata in quegli spazi è solo la minima parte della potenza della natura e della grandezza del cosmo che ci pervade.

Il rosso del magma, il giallo della ginestra, l’arancio della fiamma e il nero dell’oscurità sono i colori di questo evento d’arte, che si esplicita attraverso un gesto di azione unico e unidirezionale.

Il progetto è in opposizione alla scaltrezza dell’arte concettuale: qui comandano solo la materia, il gesto e l’energia, ovvero la fisica pura contro l’artifizio di mercato. Ho vissuto questo gesto d’arte come momento di contrasto alla sopraffazione dell’avere sull’essere: ho compiuto un gesto liberatorio, potente e al contempo delicato, in una condizione di assoluta libertà e ampia leggerezza di spirito, affinchè la forza del moto diventasse per sempre espressione dell’animo”.

 Queste sono state le fasi della performance: preliminarmente, l’artista ha disposto sulle pietre del greto del fiume (come se si trattasse di una sciara) pannelli di carta riciclata non sbiancata, già riempita di parole e di significato.

Una storia è stata scritta a mano dall’artista e riportata litograficamente sul supporto cartaceo: essa si compone di quattro diversi pannelli che, uniti tra loro in formato A4, la rendono interamente leggibile. Viceversa, ogni singola opera riporta solo un frammento non intellegibile di essa. Pertanto, se si vuole leggere l’intera storia, è necessario trovare e mettere insieme 4 opere diverse tra loro per ricomporla e leggerla.

Successivamente, l’artista ha schizzato e steso il colore primordiale intorno, a base di terre e componenti naturali, in mescola con le sabbie e l’acqua del fiume, compiendo il gesto rituale che ricorda quello dell’eruzione vulcanica, creando una esplosione di lapilli di luce infuocata, che sono ricaduti sul supporto cartaceo.

Il risultato è la composizione di mille opere tutte diverse tra loro, ma connesse da un unico gesto ed un unico momento eruttivo irripetibile.

La diffusione delle opere tramite la rivista Ellin Selae (www.ellinselae.it) ne permetterà la diffusione in tutto il mondo, andando singolarmente a contaminare librerie e scaffali di ogni abbonato o acquirente del volumetto.

La performance si è tenuta presso la pietraia del fiume Orco di San Benigno Canavese, frazione Cascina Bruciata, in data 2 agosto 2014.

Il momento è stato fotografato in alta definizione dal fotografo d’arte Andrea Libertino, con supporto Canon IOS.

I Love Battiato – Gianluca Pontalto

COMUNICATO STAMPA

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“I LOVE BATTIATO”

Dell’ascoltare le canzoni del Maestro in spiaggia

romanzo di Gianluca Pontalto

Libello ambientato tra le canzoni di Franco Battiato,

da “L’Era del Cinghiale Bianco” ad “Apriti Sesamo”, passando per Tozeur

 

Su Amazon.it, in piattaforma Kindle o formato brossura, dal 22 ottobre 2012

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I Love Battiato, di Gianluca Pontalto:

“Ho cominciato a scrivere un libro stando sdraiato sulla Solitary Beach”

Torino – 22 ottobre 2012  – “Mi sono particolarmente divertito a far muovere personaggi ed ambientare scenari all’interno del mondo delle canzoni di Franco Battiato: ero su una spiaggia solitaria con le cuffiette e, come una improvvisa rivelazione, ho provato il desiderio di scrivere una storia tra gli aminoacidi e i sistemi solari di battiatesca memoria!” – così Gianluca Pontalto, in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo “I Love Battiato – Dell’ascoltare le canzoni del Maestro in spiaggia”.

“Una storia semplice ma un po’ strampalata –ha continuato l’autore-  una sorta di flusso di coscienza del personaggio principale, che affronta la morte, i pensieri connessi alla separazione dal mondo reale e ciò che può accadere all’indomani della propria dipartita. Il tutto, ovviamente, con Battiato in sottofondo ma non solo: in certe occasioni, sono le canzoni stesse a suggerire ai personaggi quali scelte compiere, come in una sorta visione preordinata” Continua a leggere